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Dopo quelle di Russi, ecco le priorità e le proposte che Confesercenti ha presentato nei giorni scorsi ai candidati a Sindaco di Solarolo.

Consideriamo il prossimo appuntamento elettorale importante per le imprese solarolesi e per la comunità tutta.
Riteniamo come Confesercenti di avere un ruolo importante di rappresentatività e di potere contribuire, come sempre con spirito costruttivo e critico e sempre in piena autonomia al corretto sviluppo del paese.
Il nostro contributo è frutto di esperienza e di ascolto della nostra base associativa, della quale riflettiamo gli umori e lo stato di salute, pertanto ci aspettiamo rispetto, vero ascolto e la capacità dell’Amministrazione comunale di “utilizzarci” come interlocutore privilegiato e competente per quanto concerne il commercio, il turismo e il mondo imprenditoriale in genere.
Riteniamo che i livelli intermedi di rappresentanza siano fondamentali nella vita politica intesa come “della polis”, come governo della città, e auspichiamo che il nostro contributo possa essere sempre richiesto, rispettato e preso in debita considerazione.
Le organizzazioni della rappresentanza possono mediare dei processi indispensabili per la vita del paese, come ad esempio l’aggregazione delle componenti imprenditoriali nelle iniziative di valorizzazione e animazione in qualsiasi periodo dell’anno, la raccolta e la sintesi di opinioni e pareri nonché l’elaborazione di strategie ponderate circa lo sviluppo di segmenti che non possono essere lasciati al caso (i mercati ambulanti, ad esempio, che hanno specifiche dinamiche, normative e regole). Non a caso esperimenti aggregativi autonomi fra commercianti (Comitati ecc) hanno sempre fallito nella sostanza, senza il supporto delle Associazioni di Categoria che svolgono anche un ruolo di mediazione dei conflitti, di cuscinetto nelle fasi anche critiche nei rapporti con le Amministrazioni e che possono dare forza a richeste di contributi sia pubblici che privati (Camera di Commercio, Sponsor, Istituzioni etc.) .

Riteniamo fondamentale asserire la strategicità di due capisaldi :

  • L’UNIONE DELLA ROMAGNA FAENTINA come soggetto istituzionale cardine;
  • IL PATTO PER LO SVILUPPO (SIGLATO A GENNAIO 2017 da 18 Soggetti Pubblico/Privati fra cui Confesercenti).

Il processo aggregativo dell’Unione della Romagna faentina non può e non deve essere messo in discussione e anzi rafforzato. Confesercenti è stata anche sostenitrice della proposta di fusione tra i Comuni di Solarolo e Castel Bolognese, progetto poi naufragato perché probabilmente non capito dalla cittadinanza, per difetto comunicativo delle Istituzioni, a nostro avviso.Siamo certi che un flusso comunicativo migliore avrebbe potuto fugare le comprensibili paure della cittadinanza, di fronte agli evidenti benefici anche economici di una fusione (oltre 1 milione di Euro per 10 anni).
Le piccole e medie imprese sono il motore dell’economia nazionale e locale e parte significativa del capitale sociale del territorio, per l’occupazione e il benessere oltre che per il ruolo di presidio e servizio.
La crisi però ha inciso e sta incidendo pesantemente e trasversalmente sulle imprese e sugli equilibri economici e sociali del territorio. Motivo che rende ancor più fuori dal tempo certi stereotipi sulle nostre categorie che hanno subito una forte scomposizione sociale.

Crescono forme di concorrenza sleale e di abusivismo, che cerchiamo di segnalare con costanza, così come la percezione del senso di insicurezza.

E molte aziende sono in affanno. Noi come imprenditori ci mettiamo in gioco ogni giorno. Ci rivolgiamo ai candidati: c’è la necessità di una inversione di rotta per ridare slancio e nuova competitività all’economia locale, ed è per questo che è decisiva la consapevolezza e l’impegno della politica nel sostegno al mondo delle imprese e a scelte conseguenti di politiche territoriali.

Così come è fondamentale la pianificazione del futuro del nostro territorio cooperando nell’ambito di un area più vasta che coinvolge la Romagna e le sue città.
Le proposte che seguono nascono dalle esigenze delle imprese e sono un contributo per il confronto sul futuro governo locale e al quale chiederemo di perseguire con determinazione e coerenza, anche attraverso il metodo del rispetto reciproco e della condivisione, nel rapporto con le rappresentanze delle imprese che vanno considerate parte della classe dirigente locale.

La nostra Associazione in piena autonomia, come ha fatto in questi anni, intende continuare ad esercitare il proprio ruolo di interlocutore attivo, propositivo e di stimolo con le istituzioni locali e con chi sarà chiamato a rappresentarle portando all’attenzione del confronto tutto il valore e la forza della propria rappresentanza e delle proprie idee. Noi poniamo anche per questo una priorità metodologica e sostanziale: confronto, corrette relazioni e reciprocità riconoscendo il ruolo e la valenza delle Associazioni di categoria.
Auspichiamo che queste priorità e azioni siano recepite dal prossimo governo locale.

Fisco, burocrazia, servizi e multiutility
È decisivo e prioritario anche per sostenere le imprese a resistere sul mercato, affrontare e rispondere a questa duplice esigenza (fisco e burocrazia) che ha certo rilievo e ancoraggi nazionali, ma anche di natura locale. È fondamentale aumentare l’efficienza e la razionalizzazione (e quindi recuperare costi) alla macchina comunale, attraverso lo strumento dell’Unione dei Comuni. E altrettanto fare ogni sforzo per la sburocratizzazione dei procedimenti in essere, soprattutto autorizzativi per le imprese che devono avviare l’attività.
Lo SUAP e il Settore TERRITORIO in primis devono essere reattivi e pronti a risolvere i problemi delle imprese anziché crearli in fase di avvio ma non solo.
Anche rispetto alle difficoltà del momento che stiamo attraversando occorre che l’Amministrazione comunale recuperi tutte le risorse possibili per ridurre anche a livello locale il peso fiscale e tributario sulle piccole e medie imprese.
Per quanto riguarda i tributi locali, la principale esigenza è di rivedere l’impatto della Tari che pesa in modo significativo sul settore della ristorazione e dell’alimentare, nel contesto di una revisione del rapporto attuale del costo tra utenze domestiche e non domestiche.
Nello specifico, gli aumenti tariffari della Tia prima e della Tari poi, hanno visto le utenze non domestiche contribuire al servizio pubblico con più del 50% di aumento medio. Sommando a questo dato anche quello delle imposte locali sugli immobili, le attività del commercio al dettaglio e della ristorazione hanno avuto un aumento medio che sfiora il 70%. Aumento non sostenibile dai già sofferenti bilanci aziendali che vengono aggravati da questo peso, anche nella modalità di riscossione.
Purtroppo la recente MODIFICA DEL REGOLAMENTO DELLE ENTRATE TRIBUTARIE DEI 6 COMUNI DELL’UNIONE DELLA ROMAGNA FAENTINA, non ha accolto una nostra richesta pressante da tempo: quella di poter rateizzare anche senza gli stringenti requisiti dettati dai Comuni (bilanci certificati in perdita, comprovata difficoltà economica dell’azienda etc.)
Inoltre, la legge regionale 16/2015 impone diversi obiettivi a concretizzarsi entro il 2020: tariffazione puntuale, raccolta differenziata al 73%, riduzione del 25% della produzione pro-capite dei rifiuti urbani, riciclaggio al 70% nell’ottica di un’economia circolare, ove però è indispensabile un confronto, passo per passo, con il mondo imprenditoriale e le esigenze del nostro territorio.
Vogliamo proporre una nota particolare sull’altra imposta locale, la tassa di occupazione di suolo pubblico: le imprese dovrebbero poter essere aiutate con un sistema di scontistica, almeno del 50% mentre gli esercizi che propongono intrattenimento in centro contribuendo privatamente con spettacoli e rassegne meriterebbero un sistema premiale in via continuativa.
In ordine a due delle imposte locali (pubblicità e occupazione suolo pubblico) sarebbe utile che l’Agente di riscossione operasse in via più collaborativa soprattutto in ordine alle sanzioni per omessi o ritardati pagamenti, che a volte vengono comminate anche se l’impresa è in buona fede e ha omesso o ritardato per dimenticanza o per scarsa conoscenza degli adempimenti.

Il commercio e il suo futuro
Confesercenti si è schierata contro il proliferare di nuovi centri commerciali e medio/grandi strutture di vendita. Appelli inascoltati che ora rischiano di aggravare ancora più le difficoltà del commercio : la sostenibilità è compromessa ed è necessario dire definitivamente basta alle nuove espansioni, alle riqualificazioni messe in campo con migliaia e migliaia di metri quadrati destinati a commerciale.
Solarolo è coinvolta anche direttamente da tutti i movimenti espansivi nel raggio di molti kilometri. I nuovi insediamenti faentini (Lidl, Aldi, previsioni di apertura de Le Perle etc.) hanno ripercussioni anche sulla rete commerciale solarolese e gli effetti si sono ampiamente visti con l’apertura ormai decennale de Le Maioliche.
Quando l’Associazione lancia un grido di allarme non lo fa mai in via autoreferenziale, ma certa di una esperienza vissuta sulla pelle delle imprese. Basti guardare come influenzano le modifiche viarie nelle abitudini dei cittadini: la chiusura del Ponte di Felisio ha avuto ad esempio effetti chiari e lampanti. Per alcune imprese ha significato una chiara perdita di incassi dovuta alla mancata accessibilità dal lato faentino, per altre imprese il fatto che il residente era meno motivato agli spostamenti ha significato maggiori vendite da parte dei concittadini solarolesi.
La desertificazione commerciale dei piccoli centri è da avversare in quanto compromette la vivibilità stessa dei luoghi, isola oltre che gli imprenditori anche, e soprattutto, i cittadini.
Serve un piano preciso urbanistico e di valorizzazione per sostenere la presenza del commercio nel paese.
Ci piacerebbe promuovere, e ci sono già esperienze, insieme all’Amministrazione comunale iniziative di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza affinché, per far continuare a vivere il loro paese, privilegino gli acquisti in loco (Iniziative “Casa e Bottega” e “Solarolo da vivere”) .
Sullo stesso fronte anche il mercato ambulante è fonte di vitalità per il paese e va valorizzato con politiche ahd hoc sia sul fronte dei controlli sia sul fronte organizzativo.
Il centro storico merita una più attenta programmazione e maggiore coordinamento fra gli attori economici e istituzionali.
In ordine a questo è fondamentale un dialogo più costante e frequente tra le componenti che operano nelle iniziative di valorizzazione del paese (ProLoco, Protezione Civile, Avis etc.) perché troppo spesso FESTE, SAGRE PAESANE, EVENTI sono avulsi dalla rete commerciale e anzi richiedono un sacrificio enorme in termini di accessibilità (parcheggi occupati per settimane, strutture ingombranti etc.).
Da tempo inoltre come Confesercenti ci occupiamo di sensibilizzare le Amministrazioni Pubbliche sul tema dei NEGOZI SFITTI.
Capiamo che in un paese come Solarolo sia difficile mettere in atto politiche attive di valorizzazione , soprattutto per la scarzezza di risorse economiche, ma sosteniamo che almeno una ORDINANZA per il DECORO (vedi quella in vigore a Faenza) possa alleviare un problema di degrado e scarsa pulizia degli affacci. La sensibilizzazione dei proprietari immobiliari sia per la pulizia che per la messa a disposizione dei locali per usi temporanei sono provvedimenti con costi irrisori e di validità civica indiscussa.

Moratoria a nuovi centri e aree commerciali
Insieme alla riduzione della pressione fiscale e della burocrazia c’è una richiesta e proposta forte che Confesercenti rivolge alla nuova Amministrazione, o meglio alle Amministrazioni tutte dei Comuni della Romagna Faentina. Non è nuova in sé ma è una necessità sentita e non solo da noi: una moratoria seria a nuovi centri commerciali senza la quale ha anche poco senso parlare di centro storico e di valorizzazione. La nuova legge Urbanistica Regionale sbandiera il consumo del suolo zero ma spesso ai principi non seguono i fatti.
Di centri commerciali e di medie/grandi strutture di vendita siamo ampiamente saturi tanto più dopo le ultime scelte autorizzate, e speriamo di aver sterilizzato la situazione incerta dell’area campo sportivo di Castel Bolognese, dove non a caso ha recentemete chiuso i battenti un Conad Margherita (saturazione del mercato).
Qui bisogna cambiare strada prima che scappino altri buoi, abbandonando la fase di espansione quantitativa delle grandi strutture commerciali e delle grandi superfici, che non sono più ammissibili, scegliendo (anche con una coraggiosa variante ad hoc da adottare) la valorizzazione e il sostegno delle piccole e medie imprese. Occorre avere a riferimento il valore della sostenibilità e del consumo del territorio che richiedono equilibrio e consapevolezza. Se si vuole qualificare e sostenere la rete commerciale occorre una coerente politica urbanistica anche in tema di programmazione commerciale.
E bisogna insistere affinchè questa diventi una scelta perlomeno romagnola anche per evitare municipalismi deteriori e nuovi poli commerciali nelle realtà vicine.

Fare turismo con una nuova strategia
Il turismo deve diventare sempre più fattore di competitività, di crescita e di circuito virtuoso per l’intero territorio. Solarolo non può certo avere velleità al pari di Faenza o Brisighella ma nel contesto del Territorio dell’Unione della Romagna Faentina e nel contesto di Imola Faenza Tourism Company può avere il suo ruolo, come tassello di un sistema turistico territoriale dalle inespresse potenzialità: Slow Tourism, Wellness, Natura, Arte e Cultura senza dimenticare la Motor Walley e altri segmenti potentissimi come l’Enogastronomia e il Bike Tourism. Per questi motivi anche Solarolo deve e può fare la sua parte in primis sostenendo IF. Il Paese di Solarolo potrebbe anche crearsi un suo filone di attrattività specifica valorizzando l’eccellenza musicale esistente e/o agganciare altre eccellenze del territorio come il Palio e Argillà per mettere a sistema il valore turistico complessivo.
Lasciarsi alle spalle il “nanismo turistico” e cominciare a crederci facendo la propria parte nell’insieme del territorio dell’Unione e della Romagna.

La sicurezza e l’inclusione sociale
E’ una delle questioni più serie. C’è un senso di insicurezza diffuso tra imprenditori e cittadini (anche per l’effetto dei furti e della microcriminalità pur statisticamente in calo) che deve trovare risposte adeguate per recuperare la stessa rilevante sfiducia in essere nei confronti della politica e delle istituzioni e garantire la qualità del vivere civile.
Presidio e controllo nel territorio attraverso la massima collaborazione tra le forze dell’ordine per garantire vigilanza di prossimità, affinchè siano rispettate da tutti la legalità e le regole del vivere civile, realizzare un progetto diffuso di videosorveglianza, ma anche percorsi di riqualificazione urbana anche per recuperare e tenere spazi importanti alla frequentazione di tutti, coinvolgimento forte di tutta la collettività, difese attive e passive, incentivare il collegamento con le Forze dell’Ordine e incrementare a livello territoriale i varchi di lettura delle targhe. È un presidio anche mantenere le luci e la presenza di negozi nel territorio. Integrazione sociale verso i flussi di immigrazione e non solo, nel mondo del lavoro fermo restando il discrimine della legalità e delle effettive possibilità.

Concorrenza sleale, lotta all’abusivismo e all’illegalità
Da sempre Confesercenti si è caratterizzata in tutto il territorio provinciale su questi temi che attengono anche al vivere civile e al rispetto delle regole democratiche, per tenere alta la guardia e l’impegno di tutti anche contro le penetrazioni malavitose e della criminalità.
Abbiamo fatto proposte e denunce precise, offerto (e avuto) collaborazione con le forze dell’ordine, sottoscritto azioni concrete (come le ultime storiche e al nastro di partenza, in vista dell’estate per limitare il commercio abusivo e l’illegalità che prospera nei lidi e nel territorio) presentato problemi vari e bozze di regolamentazione diverse (es. su fiere e sagre, riuso, etc.).
Sono temi su cui è bene accrescere la collaborazione tra associazioni e tutte le istituzioni interessate. Auspicabile l’istituzione di un tavolo e di un osservatorio per verificare le azioni contro le diverse e cresciute forme di illegalità e di abusivismo che si presentano nel territorio (sono stati decine e decine i casi al di fuori delle regole o borderline segnalati da imprenditori attraverso l’Associazione, in particolare nelle attività di somministrazione alimenti e bevande). Non può succedere che sempre più tutti facciano tutto.
Ma anche il versante delle manifestazioni su suolo pubblico (dai mercatini di ogni genere alle tante iniziative in tema di riuso e hobbysmo) richiede una organizzazione e regolamentazione diversa più consona alle località e al territorio e alla loro qualità garantendo l’equilibrio della rete commerciale.
Un settore specifico della vigilanza locale (eventualmente coordinato) andrà sempre più dedicato a questa necessità. Tenere alta la guardia contro l’insediamento della criminalità organizzata, che sappiamo non essere avulsa dal nostro territorio. Proseguire con la prevenzione, e con le iniziative per rafforzare l’educazione alla legalità anche estendendo il progetto “Liberi dalla mafie”.
I nostri strumenti associativi come l’Associazione SOS IMPRESA sono a disposizione anche delle Pubbliche Amministrazioni sia per raccogliere segnalazioni che per promuore inizative di sensibilizzazione in primis verso gli Istuti Scolastici come recentemente avvenuto a Castel Bolognese e a Faenza (ITS Oriani).

Affitti commerciali
Dentro a nuove opportunità nazionali che chiediamo (cedolare secca ridotta e misure per il recupero di immobili sfitti), ma anche locali (es. su IMU e tariffe locali ridotte del 50% per 3 anni) per sostenere le gestioni di attività commerciali e dei P.E. in affitto come per favorire i subentri in proprietà, riproponiamo anche qui il tema delle vetrine e dei locali sfitti mettendo a disposizione la esperienza fatta a Faenza da Confesercenti con il progetto TEMPORARY WINDOWS.