Consideriamo il voto del 26 maggio importante per le imprese del Comune di Russi.
Come abbiamo fatto in questi anni, con spirito costruttivo e critico ed in piena autonomia, Confesercenti presenta ai candidati a Sindaco proposte e istanze per le scelte del governo della città su cui ricevere risposte e impegni concreti e non facili promesse elettorali senza seguito.
In continuità e coerentemente con le diverse proposte avanzate anche nell’ultima legislatura locale presentiamo alcune priorità da affrontare per l’agenda programmatica della città e del Comune.
Le piccole e medie imprese sono il motore dell’economia nazionale e locale e parte significativa del capitale sociale del territorio, per l’occupazione e il benessere oltre che per il ruolo di presidio e servizio svolto.
La crisi però ha inciso e continua ad incidere pesantemente e trasversalmente sulle imprese e sugli equilibri economici e sociali del territorio. Motivo che rende ancor più fuori dal tempo certi stereotipi sulle nostre categorie che hanno subito una forte scomposizione sociale. Crescono anche a Russi forme di concorrenza sleale e di abusivismo così come la percezione del senso di insicurezza.
E molte aziende sono in affanno. Noi come imprenditori ci mettiamo in gioco ogni giorno.
Ci rivolgiamo ai candidati: a Russi c’è la necessità di dare slancio e nuova competitività all’economia locale ed è per questo che è decisiva la consapevolezza e l’impegno della politica nel sostegno al mondo delle imprese e a scelte conseguenti di politiche territoriali.
Così come è fondamentale la pianificazione del futuro del nostro territorio cooperando nell’ambito di un area più vasta che coinvolge la Romagna e le sue città.
Le proposte che seguono nascono dalle esigenze delle imprese e sono un contributo per il confronto sul futuro governo locale che sarà indicato dal voto di maggio e al quale chiederemo di perseguire con determinazione e coerenza, anche attraverso il metodo del rispetto reciproco e della condivisione, nel rapporto con le rappresentanze delle imprese che vanno considerate parte della classe dirigente locale.
La nostra Associazione in piena autonomia, come ha fatto in questi anni, intende continuare ad esercitare il proprio ruolo di interlocutore attivo, propositivo e di stimolo con le istituzioni locali e con chi sarà chiamato a rappresentarle portando all’attenzione del confronto tutto il valore e la forza della propria rappresentanza e delle proprie idee. Noi poniamo anche per questo una priorità metodologica e sostanziale: confronto, corrette relazioni e reciprocità riconoscendo il ruolo e la valenza delle Associazioni di categoria.
Auspichiamo che queste priorità e azioni siano recepite dal prossimo governo locale.

Fisco, burocrazia, servizi e multiutility
È decisivo e prioritario anche per sostenere le imprese a resistere sul mercato, affrontare e rispondere a questa duplice esigenza (fisco e burocrazia) che ha certo rilievo e ancoraggi nazionali, ma anche di natura locale.
È fondamentale aumentare l’efficienza e la razionalizzazione (e quindi recuperare costi) alla macchina comunale. E altrettanto fare ogni sforzo per la sburocratizzazione dei procedimenti in essere.
Anche rispetto alle difficoltà del momento che stiamo attraversando, occorre che l’Amministrazione comunale recuperi tutte le risorse possibili per ridurre anche a livello locale il peso fiscale e tributario sulle piccole e medie imprese.
Per quanto riguarda i tributi locali, la principale esigenza è di rivedere l’impatto della Tari che pesa in modo significativo sul settore della ristorazione e dell’alimentare, nel contesto di una revisione del rapporto attuale del costo tra utenze domestiche e non domestiche.
Nello specifico, gli aumenti tariffari della Tia prima e della Tari poi, hanno visto le utenze non domestiche contribuire al servizio pubblico con più del 50% di aumento medio. Sommando a questo dato anche quello delle imposte locali sugli immobili, le attività del commercio al dettaglio e della ristorazione hanno avuto un aumento medio che sfiora il 70%. Aumento non sostenibile dai già sofferenti bilanci aziendali che vengono aggravati da questo peso, anche nella modalità di riscossione.
Auspichiamo in un percorso di continuità nella riduzione delle aliquote tariffarie Tari, come negli anni scorsi.
La legge regionale 16/2015 impone diversi obiettivi a concretizzarsi entro il 2020: tariffazione puntuale, raccolta differenziata al 73%, riduzione del 25% della produzione pro-capite dei rifiuti urbani, riciclaggio al 70% nell’ottica di un’economia circolare, ove però è indispensabile un confronto, passo per passo, con il mondo imprenditoriale e le esigenze del territorio comunale.
Vogliamo proporre una nota particolare sull’altra imposta locale di rilievo, la tassa di occupazione di suolo pubblico: le imprese con sede in zone svantaggiate del forese dovrebbero poter essere aiutate con un sistema di scontistica, almeno del 50% mentre gli esercizi che propongono intrattenimento in zone centrali e che contribuiscono privatamente con spettacoli e rassegne meriterebbero un sistema a premialità almeno per un anno.

Il commercio e il suo futuro
Confesercenti si è schierata contro il proliferare di nuovi centri commerciali.
Appelli inascoltati che ora rischiano di aggravare ancora più le difficoltà del commercio sia nel centro città, come nella periferia, che nel forese: la sostenibilità è compromessa ed è necessario dire definitivamente basta alle nuove espansioni, alle riqualificazioni messe in campo con centinaia di metri quadrati destinati a commerciale.
La desertificazione commerciale dei piccoli centri è da avversare in quanto compromette la vivibilità stessa dei luoghi, isola oltre che gli imprenditori anche, e soprattutto, i cittadini.
Abbiamo lavorato cercando di mettere in risalto le esperienze virtuose nei quartieri e frazioni, dove è necessario valorizzare adeguatamente i centri commerciali naturali che nascono, riconoscendo ai negozi di vicinato una funzione di presidio e di servizio al territorio.
Serve un piano preciso urbanistico e di valorizzazione per sostenere la presenza del commercio a Russi e nelle sue frazioni.
Sullo stesso fronte i mercati ambulanti scontano grande crisi e attendono politiche certe sia sul fronte dei controlli sia sul fronte organizzativo: urge una riqualificazione e un’integrazione più organica con la realtà che li ospita.
Il centro storico merita una più attenta programmazione e maggiore coordinamento fra gli attori economici e istituzionali per intercettare al meglio anche i flussi turistici, nonché strategie importanti sulla mobilità, perché anche la prossimità e la comodità dei parcheggi sono fattori importanti nella scelta del consumatore.

Moratoria a nuovi centri e aree commerciali
Insieme alla riduzione della pressione fiscale e della burocrazia c’è una richiesta e proposta forte che Confesercenti rivolge alla nuova amministrazione. Non è nuova in sé, ma è una necessità sentita e non solo da noi: una moratoria seria a nuovi centri commerciali senza la quale ha anche poco senso parlare di centro storico e di valorizzazione.
Servono norme nazionali, ma bisogna volere e anticipare le scelte urbanistiche in Regione e nel Comune, partendo da un assunto economico, di compatibilità e di qualità della vita: di centri commerciali a Russi siamo ampiamente saturi tanto più dopo le ultime scelte autorizzate (con uno sguardo preoccupato anche sul futuro della “Monaldina”, più volte oggetto di discussioni su ipotetiche destinazioni commerciali di grande metratura). Qui bisogna cambiare strada, abbandonando la fase di espansione quantitativa delle grandi strutture commerciali e delle grandi superfici, che non sono più ammissibili, scegliendo la valorizzazione e il sostegno delle piccole e medie imprese compreso il recupero di contenitori esistenti nel centro storico.
Occorre avere a riferimento il valore della sostenibilità e del consumo del territorio che richiedono equilibrio e consapevolezza. Se si vuole qualificare e sostenere la rete commerciale occorre una coerente politica urbanistica anche in tema di programmazione commerciale.
E bisogna insistere affinché questa diventi una scelta perlomeno romagnola anche per evitare municipalismi deteriori e nuovi poli commerciali nelle realtà vicine.

Traffico, accessibilità e parcheggi
E’ necessario sottolineare l’importanza vitale che il traffico ha per le attività dei nostri settori: il traffico è la premessa per visibilità e accessibilità alle aziende.
Per questo chiediamo che qualsiasi atto o regolamento dell’amministrazione sia adottato dopo una attenta analisi di tale intervento per la comunità intera.
No ad approcci ideologici: come noi siamo stati disponibili a valutare progetti di pedonalizzazione che valorizzassero maggiormente alcuni assi stradali (anche in altri comuni limitrofi), chiediamo che si smetta di pensare che le chiusure parziali o totali del traffico siano un metodo valido per migliorare la qualità dell’aria.
La mobilità alternativa al mezzo privato si sostiene migliorando i servizi offerti e non penalizzando l’utilizzo dell’auto, e né blindando aprioristicamente il centro.
Quanto all’allargamento delle zone pedonali riteniamo sbagliati, inapplicabili e penalizzanti gli ampliamenti tout court delle ZTL e delle aree pedonali peraltro in assenza di adeguate strategie.
Le stesse attuali previsioni del PAIR Regionale che abbiamo criticato in più occasioni, non tengono conto delle profonde diversità che caratterizzano i centri storici delle diverse città.
In linea con questo chiediamo:

  • Maggior programmazione degli interventi
    Cambiare un senso di marcia per alcune attività nella strada interessata può significare il fallimento. Pedonalizzare una piazza senza aver previsto una corretta tempistica per recuperare parcheggi alternativi e adattamento dei flussi di traffico può mettere in seria difficoltà la percezione di accessibilità della città. Questa sensibilità deve essere sempre tenuta alta che si tratti di un grande intervento di riqualificazione come di un cambio di viabilità. Come metodo e merito vanno pianificati per tempo i lavori coinvolgendo le attività interessate attraverso le loro rappresentanze e prevedendo anche compensazioni nei relativi periodi.
  • Investimenti in infrastrutture, miglioramento della mobilità e manutenzione del territorio
    Recuperare spazi per la concentrazione della sosta investendo sempre più in tecnologie che possano restituire dati in tempo reale del tasso di occupazione dei parcheggi. Valorizzare i percorsi pedonali, in particolare quelli di collegamento tra parcheggi e centro storico. Investire in un servizio di bike sharing pubblico più moderno. Rinominare i parcheggi di attestamento e dotarli di WiFi. Razionalizzare e ottimizzare le piste ciclabili creando direttrici di scorrimento in sicurezza e semplicità. Migliorare la segnaletica turistica e le indicazioni stradali con un unico progetto integrato e non con piccoli interventi discontinui.

Essere Smart City prevede un coinvolgimento attivo e continuo dei cittadini ed un intelligente impiego della tecnologia con l’obbiettivo rivolto al continuo miglioramento della qualità della vita nella città e nelle frazioni. A tal fine ci preme sottolineare che è necessario in primo luogo garantire la corretta manutenzione del territorio, dalle strade al verde. Lo spazio pubblico è spazio di interazione, è occasione di coinvolgimento del cittadino, perché non esiste Smart City senza Smart citizens.

La sicurezza e l’inclusione sociale
E’ una delle questioni più serie. C’è un senso di insicurezza diffuso tra imprenditori e cittadini (anche per l’effetto dei furti e della microcriminalità pur statisticamente in calo) che deve trovare risposte adeguate per recuperare la stessa rilevante sfiducia in essere nei confronti della politica e delle istituzioni e garantire la qualità del vivere civile.
Presidio e controllo nel territorio attraverso la massima collaborazione tra le Forze dell’Ordine per garantire vigilanza di prossimità, affinché siano rispettate da tutti la legalità e le regole del vivere civile, anche percorsi di riqualificazione urbana, per recuperare e tenere spazi importanti alla frequentazione di tutti, coinvolgimento forte di tutta la collettività, difese attive e passive. È un presidio anche mantenere le luci e la presenza di negozi nel territorio. Integrazione sociale verso i flussi di immigrazione e non solo, nel mondo del lavoro fermo restando il discrimine della legalità e delle effettive possibilità.

Concorrenza sleale, lotta all’abusivismo e all’illegalità
Da sempre Confesercenti si è caratterizzata in tutto il territorio provinciale su questi temi che attengono anche al vivere civile e al rispetto delle regole democratiche, per tenere alta la guardia e l’impegno di tutti anche contro le penetrazioni malavitose e della criminalità.
Abbiamo fatto proposte e denunce precise, offerto (e avuto) collaborazione con le Forze dell’Ordine, sottoscritto azioni concrete (come le ultime storiche e al nastro di partenza, in vista dell’estate per limitare il commercio abusivo e l’illegalità che prospera nel territorio) presentato problemi vari e bozze di regolamentazione diverse (es. su fiere e sagre, riuso, etc), nonché concordato con diverse Amministrazioni un calendario delle fiere e sagre come da normativa.
Sono temi su cui è bene accrescere la collaborazione tra associazioni e tutte le istituzioni interessate. Auspicabile l’istituzione di un tavolo ed un osservatorio per verificare le azioni contro le diverse e cresciute forme di illegalità e di abusivismo che si presentano nel territorio. Non può succedere che sempre più tutti facciano tutto.
Ma anche il versante delle manifestazioni su suolo pubblico (dai Mercatini di ogni genere d’estate e non solo, come le tante iniziative in tema riuso, hobbysti, etc) richiede una organizzazione e regolamentazione diversa più consona alle località e al territorio e alla loro qualità garantendo l’equilibrio della rete commerciale.
Un settore specifico della vigilanza locale (eventualmente coordinato) andrà sempre più dedicato a questa necessità. Tenere alta la guardia contro l’insediamento della criminalità organizzata. Proseguire con la prevenzione, e con le iniziative per rafforzare l’educazione alla legalità anche estendendo il progetto “Liberi dalla mafie”.

Affitti commerciali
Dentro a nuove opportunità nazionali che chiediamo (es. misure per il recupero di immobili sfitti), ma anche locali (es. su IMU e tariffe locali ridotte del 50% per 3 anni) per sostenere le gestioni di attività commerciali e dei pubblici esercizi in affitto come per favorire i subentri in proprietà, proponiamo anche a Russi di mettere in campo l’esperienza avviata su iniziativa della nostra associazione a Faenza, sulle vetrine e sugli spazi commerciali che restano vuoti (Temporary Windows).
Citiamo una recente iniziativa messa in campo dal Comune di Rimini che va proprio in questa direzione: per sostenere le attività commerciali fino a 250mq di superficie, l’Imu viene ridotta del 50% se il proprietario dell’immobile accetta di abbassare l’affitto del 20%, mentre la tassa viene addirittura azzerata se la percentuale di ribasso arriva al 30%.

Fare turismo con una nuova strategia
l turismo deve diventare fattore di competitività, di crescita e di circuito virtuoso per l’intero territorio comunale, in sinergia con la provincia.
Dobbiamo sempre più pensare la città e le sue frazioni in chiave turistica puntando appunto sulla valorizzazione coordinata e sistemica delle specificità che vanno fatte conoscere maggiormente.
Un occhio di riguardo nei confronti delle bellezze artistiche e architettoniche di Palazzo San Giacomo e la Villa Romana che sono un attrattore potente e da valorizzare con proposte concrete a beneficio del territorio.

Competenze al servizio del bene pubblico
Anche alla luce delle necessità evidenziate, alle strategie e alle azioni amministrative proposte si accompagna una scelta avvertita e per molti aspetti conseguente per quanto possa sembrare scontata: avere un esecutivo, una squadra di amministratori all’altezza con competenze adeguate e di profilo, corroborate da esperienze sul campo, dialogante e in grado di assumersi responsabilmente le decisioni.

image_pdfimage_print