Con quasi 470 recensioni consegnate correttamente ed entro i termini, gli studenti che hanno letto uno tra i sei libri finalisti al Premio letterario Bancarella sono quelli degli istituti:

  • Liceo Scientifico Oriani di Ravenna
  • Liceo Linguistico Torricelli-Ballardini di Faenza
  • IPS Olivetti-Callegari di Ravenna
  • Liceo Artistico Nervi-Severini di Ravenna
  • Liceo Classico Alighieri di Ravenna
  • Polo Tecnico Professionale di Lugo – Compagnoni
  • Liceo Scientifico Torricelli-Ballardini di Faenza
  • Liceo Classico Torricelli-Ballardini di Faenza
  • ITIP Bucci di Faenza
  • Liceo Scienze Umane/Artistico Torricelli-Ballardini di Faenza
  • IPSSAR Tonino Guerra di Cervia

Alle scuole è stato consegnato il nuovo segnalibro realizzato dal SIL-Sindacato Italiano Librai e cartolibrai della Confesercenti per questa edizione. La grafica è stata curata dall’artista ravennate Anna Lisa Quarneti in arte “Piki”.

L’elenco degli studenti premiati per la migliore recensione di ciascuno dei 6 libri finalisti al 67° Premio Bancarella.

I video e la galleria fotografica della mattinata di premiazioni

La recensione vincitrice 

Per “Éveline” di Marco Scardigli
MATILDE MORELLI                                                                                          MOTTO: BLACK SUN
(LICEO CLASSICO “ALIGHIERI” – Ravenna)

Vince 1 buono per 2 persone per un week end in una capitale europea offerto da Assicoop Romagna Futura agente generale UnipolSai Assicurazioni

(la consegna del 1° premio a MATILDE MORELLI)


Marco Scardigli
EVELYNE

Il mistero della donna francese

Un universo al femminile, astuto, crudele, generoso; con due eroi un po’ imbranati, timidi e orgogliosi, dentro una bolla illuminata dagli occhi dorati della zingara bambina col suo mazzo di tarocchi che puoi leggere al dritto e al rovescio come le cose della vita.
Tutto in un mese, tutto in un luogo, in uno svolgersi insinuante come una danza intercalata dai corpi di neonati morti e vivi, messi in vendita come merce di scambio.
Marco Scardigli scrive in modo sciolto (a volte persino ammiccante con quel mezzo-francese sulle labbra di Evelyne), preciso e accattivante. Scrive all’antica, dove l’orrore della trama viene attutito con una sapiente messa a fuoco dei protagonisti, buoni e cattivi, perfettamente simmetrici fra loro. I buoni con la proverbiale semplicità e bontà d’animo che è anche miopia dei fatti reali, salvo la generalessa donna Elena, in forza della sua estrazione nobiliare.
I cattivi presentati come canaglie, avidi di denaro, in una parola, subumani.
Ci propone una Novara inizio Novecento, movimentata e puntigliosa nella cartina urbana, un po’ sfocata nella socialità civile. Minuziosi e ben conosciuti Esercito e Prefettura.
Le donne sono legate fra loro in modo tale da sembrare parte di un’orchestra: Tina che dà sempre qualcosa a tutti, Evelyne, la francese esclusa dal diritto all’eredità del marito e assediata dai fratelli di lui, che escogita un progetto sul filo della legge; Elena, la nobildonna più anziana, riflessiva e amorosa; Gisa, la sapienza oscura delle streghette medievali, le ragazze emarginate accolte nella sartoria e perfino Regina, la mostruosa cameriera della francese che si risveglia e completa l’opera.
Gli uomini sono due: giovani, volonterosi e un po’ sbiaditi, protagonisti loro malgrado – di quel mese di orrore. In verità di uomini ce n’è un terzo, il commissario-capo che Scardigli inquadra sempre attraverso strani movimenti da insetto, segno effettivo di disturbo psichico. E poi i collaboratori, anch’essi non anonimi ma vitali e partecipativi nei percorsi professionali e di vita in cui sono impegnati.
Un giudizio complessivo sul volume mi porta all’idea di un ricamo la cui trama rivela piano piano, giorno dopo giorno, il suo disegno.
Un ricamo di fili di vita, sottilissimi ma robusti, con a fianco vuoti di morte, specchio forse del mazzo consumato di tarocchi, tra le dita veloci della zingarella dagli occhi dorati.
Penso che Scardigli ami la sua famiglia e nella paginetta dei ringraziamenti mi sono chiesta più volte: “Chi sono il Topo e la Tartaruga che appartengono alla vita felice di tutti i giorni?”.

BLACK SUN

 


Hanno collaborato e contribuito alla riuscita dell’iniziativa la Camera di Commercio di Ravenna, Assicop Romagna Futura agente generale UnipolSai Assicurazioni, BPER Banca, il Comune di Ravenna, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Ravenna Teatro – Teatro Stabile di Innovazione, Teatro Masini di Faenza, Arena Borghesi, Cineclub “Il Raggio Verde”, SettesereQui, con il patrocinio dei Comuni di Faenza e Lugo.

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