Nei comuni della Bassa Romagna, alla data del 18 maggio, una percentuale altissima di imprenditori ha riaperto, seguendo il trend del territorio provinciale.

La “Fase 2” è caratterizzata da una grande attenzione alla sicurezza e al rispetto dei protocolli, per garantire la tutela di lavoratori e clienti.

C’è però una forte preoccupazione per una liquidità che tarda ad arrivare, con un accesso al credito difficile per i piccoli imprenditori e le risorse economiche mancano dopo più di due mesi di chiusura e le misure previste dai decreti non hanno colmato.

Un recente sondaggio di Confesercenti dice che il segmento che ha raccolto maggior soddisfazione in questo periodo è quello del beauty, in particolare parrucchieri ed estetiste, che stanno lavorando con liste di attesa elevate e orari ampliati .

Il 47 % del settore “abbigliamento e calzature” afferma di essere soddisfatto, tale giudizio arriva al 21 % nei bar per calare ancora all’11 % nei ristoranti.

Questi i dati ad una settimana dall’apertura quasi totale dei negozi della Bassa Romagna. Le difficoltà, oltre alle attuali, arriveranno a fine anno se non si riesce a recuperare  il disagio dovuto ad una diminuzione delle entrate, carenza di consumi e forte pressione fiscale.

I nostri imprenditori da mesi hanno imparato a convivere con un’emergenza totalmente inaspettata. Si sono  organizzati e con coraggio hanno affrontato con disciplina e senso di responsabilità le limitazioni della nostra libertà, sospensione delle attività e la successiva ripartenza.

Questa situazione ha creato ansia, paura e preoccupazione per il destino di tante famiglie e di tanti imprenditori. Negozi, bar, ristoranti , attività turistiche, mercati, piccole attività artigiane si sono fatte trovare pronte e in assoluta sicurezza, rispettando i protocolli in maniera responsabile, hanno deciso di andare avanti.

Adesso ci si aspetta di poter tornare alla normalità. La voglia di uscire e di incontrarsi nelle piazze ha creato nei giorni scorsi diversi problemi di sovraffollamento nei locali del centro di Lugo ed assembramenti pericolosi, che si sarebbero potuti evitare con alcuni semplici accorgimenti da parte di tutti.

La possibilità di ritornare a lavorare ha generato una spinta di ottimismo anche se il contesto rimane non semplice.

Accessi limitati in base alle superficie del locale, percorsi differenziati in entrata e in uscita, igienizzazione degli ambienti garantendone la sicurezza dei clienti non sarà compensata dall’equilibrio economico.

Sono sicuramente aumentate le spese di adeguamento e rimangono tali quelle fisse dei locali. Bisogna intervenire unicamente con  la riduzione di tutte quelle spese relative all’immobile (affitto, imu, tari, tosap etc.) e fornire velocemente liquidità a fondo perduto ai piccoli imprenditori, possibilmente con burocrazia zero.

I dati appena diffusi dalla Camera di Commercio sulla natalità e mortalità delle imprese nel primo trimestre di quest’anno confermano il trend sfavorevole sulla consistenza delle imprese attive in Bassa Romagna, del settore del commercio e del turismo ancora nei mesi pre-pandemia. Potremmo trovarci a commentare nei prossimi mesi dati drammatici se non interveniamo con forza e coraggio.

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