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Castel Bolognese è uno dei comuni in provincia di Ravenna che il prossimo 26 maggio eleggerà il nuovo Sindaco: come per Russi, Solarolo e Brisighella, la Confesercenti presenta priorità e proposte ai candidati a Primo Cittadino.

Consideriamo il prossimo appuntamento elettorale importante per le imprese castellane e per la comunità tutta. Riteniamo come Confesercenti di avere un ruolo importante di rappresentatività e di potere contribuire, come sempre con spirito costruttivo e critico e sempre in piena autonomia al corretto sviluppo del paese. Il nostro contributo è frutto di esperienza e di ascolto della nostra base associativa, della quale riflettiamo gli umori e lo stato di salute, pertanto ci aspettiamo rispetto, vero ascolto e la capacità dell’Amministrazione comunale di “utilizzarci” come interlocutore privilegiato e competente per quanto concerne il commercio, il turismo e il mondo imprenditoriale in genere.
Riteniamo che i livelli intermedi di rappresentanza siano fondamentali nella vita politica intesa come “della polis”, come governo della città, e auspichiamo che il nostro contributo possa essere sempre richiesto, rispettato e preso in debita considerazione.
Le organizzazioni della rappresentanza possono mediare nei processi indispensabili per la vita del paese, come ad esempio l’aggregazione delle componenti imprenditoriali nelle iniziative di valorizzazione e animazione in qualsiasi periodo dell’anno, la raccolta e la sintesi di opinioni e pareri nonché l’elaborazione di strategie ponderate sullo sviluppo di segmenti che non possono essere lasciati al caso (i mercati ambulanti ad esempio, che hanno specifiche normative e regole). Non a caso esperimenti aggregativi autonomi fra commercianti ( Comitati ecc ) hanno portato a ben poco nella sostanza senza il supporto delle Associazioni di Categoria, che svolgono anche un ruolo di mediazione dei conflitti, di cuscinetto nelle fasi anche critiche di rapporto con le Amministrazioni e che possono dare forza a richieste di contributi sia pubblici che privati ( Camera di Commercio, Sponsor, Amministrazioni pubbliche ecc ).
Riguardo ai capisaldi della vita civica di Castel Bolognese riteniamo fondamentale asserire la strategicità de:

  • L’UNIONE DELLA ROMAGNA FAENTINA come soggetto istituzionale cardine
  • IL PATTO PER LO SVILUPPO (SIGLATO A GENNAIO 2017 da 18 Soggetti Pubblico/Privati, fra cui Confesercenti)

Il processo aggregativo dell’Unione della Romagna faentina, oramai un dato di fatto nel conferimento di tutti i servizi, non può e non deve essere messo in discussione e anzi rafforzato. Chiediamo che sia esplicitata la volontà politica di proseguire in questo percorso. Confesercenti è stata anche sostenitrice della proposta di fusione tra i Comuni di Solarolo e Castel Bolognese, progetto poi naufragato perché probabilmente non capito dalla cittadinanza, per difetto comunicativo delle Istituzioni, a nostro avviso. Siamo certi che un flusso comunicativo migliore avrebbe potuto fugare le comprensibili paure della cittadinanza, di fronte agli evidenti benefici anche economici di una fusione (oltre 1 milione di Euro per 10 anni)
Le piccole e medie imprese sono il motore dell’economia nazionale e locale e parte significativa del capitale sociale del territorio, per l’occupazione e il benessere oltre che per il ruolo di presidio e servizio.
La lunga crisi però ha inciso e sta incidendo pesantemente e trasversalmente sulle imprese e sugli equilibri economici e sociali del territorio. Motivo che rende ancor più fuori dal tempo certi stereotipi sulle nostre categorie che hanno subito una forte scomposizione sociale.
Crescono forme di concorrenza sleale e di abusivismo, che cerchiamo di segnalare con costanza, così come la percezione del senso di insicurezza.
E molte aziende sono in affanno. Noi come imprenditori ci mettiamo in gioco ogni giorno. Ci rivolgiamo ai candidati: c’è la necessità di una inversione di rotta per ridare slancio e nuova competitività all’economia locale, ed è per questo che è decisiva la consapevolezza e l’impegno della politica nel sostegno al mondo delle piccole e medie imprese e a scelte conseguenti di politiche territoriali.
Così come è fondamentale la pianificazione del futuro del nostro territorio cooperando nell’ambito di un area più vasta che coinvolge la Romagna e le sue città.
Le proposte che seguono nascono dalle esigenze delle imprese e sono un contributo per il confronto sul futuro governo locale e al quale chiederemo di perseguire con determinazione e coerenza, anche attraverso il metodo del rispetto reciproco e della condivisione, nel rapporto con le rappresentanze delle imprese che vanno considerate parte della classe dirigente locale.
La nostra Associazione in piena autonomia, come ha fatto in questi anni, intende continuare ad esercitare il proprio ruolo di interlocutore attivo, propositivo e di stimolo rispetto alle istituzioni locali e a chi sarà chiamato a rappresentarle portando all’attenzione del confronto tutto il valore e la forza della propria rappresentanza e delle proprie idee. Noi poniamo anche per questo una priorità metodologica e sostanziale: confronto, corrette relazioni e reciprocità, riconoscendo il ruolo e la valenza delle Associazioni di categoria.
Bene il Tavolo degli Imprenditori comprensoriale (URF) e il Tavolo comprensoriale per lo Sviluppo Economico che operano attivamente e stabilmente su argomenti trasversali e comuni all’intero territorio (Bilancio dell’Unione, Sicurezza, Osservatorio per la Legalità e contrasto alla criminalità organizzata, Politiche del lavoro e della formazione professionale etc.), ma servono anche momenti programmati di confronto a livello locale per trattare le tematiche prettamente comunali.
Questo a nostro avviso deve e può passare anche dalla ricostituzione del Tavolo degli Imprenditori di Castel Bolognese, ora sfilacciato: era uno strumento democratico di confronto utile sia alle Associazioni che all’Amministrazione Comunale.
Auspichiamo che queste priorità e azioni siano recepite dal prossimo governo locale.

Fisco, burocrazia, servizi e multiutility
È decisivo e prioritario anche per sostenere le imprese a resistere sul mercato, affrontare e rispondere a questa duplice esigenza (fisco e burocrazia) che ha certo rilievo e ancoraggi nazionali, ma anche di natura locale. È fondamentale aumentare l’efficienza e la razionalizzazione (e quindi recuperare costi) alla macchina comunale, attraverso lo strumento dell’Unione dei Comuni. E altrettanto fare ogni sforzo per la sburocratizzazione dei procedimenti in essere, soprattutto autorizzativi per le imprese che devono avviare l’attività.
Lo SUAP e il Settore TERRITORIO in primis devono essere reattivi e pronti a risolvere i problemi delle imprese anziché crearli in fase di avvio ma non solo.
Anche rispetto alle difficoltà del momento che stiamo attraversando occorre che l’Amministrazione comunale recuperi tutte le risorse possibili per ridurre anche a livello locale il peso fiscale e tributario sulle piccole e medie imprese.
Per quanto riguarda i tributi locali, la principale esigenza è di rivedere l’impatto della Tari che pesa in modo significativo sul settore della ristorazione e dell’alimentare, nel contesto di una revisione del rapporto attuale del costo tra utenze domestiche e non domestiche.
Nello specifico, gli aumenti tariffari della Tia prima e della Tari poi, hanno visto le utenze non domestiche contribuire al servizio pubblico con più del 50% di aumento medio. Sommando a questo dato anche quello delle imposte locali sugli immobili, le attività del commercio al dettaglio e della ristorazione hanno avuto un aumento medio che sfiora il 70%. Aumento non sostenibile dai già sofferenti bilanci aziendali che vengono aggravati da questo peso, anche nella modalità di riscossione.
Purtroppo la recente MODIFICA DEL REGOLAMENTO DELLE ENTRATE TRIBUTARIE DEI 6 COMUNI DELL’UNIONE DELLA ROMAGNA FAENTINA, non ha accolto una nostra richesta pressante da tempo: quella di poter rateizzare anche senza gli stringenti requisiti dettati dai Comuni (bilanci certificati in perdita, comprovata difficoltà economica dell’azienda etc.)
Inoltre, la legge regionale 16/2015 impone diversi obiettivi a concretizzarsi entro il 2020: tariffazione puntuale, raccolta differenziata al 73%, riduzione del 25% della produzione pro-capite dei rifiuti urbani, riciclaggio al 70% nell’ottica di un’economia circolare, ove però è indispensabile un confronto, passo per passo, con il mondo imprenditoriale e le esigenze del nostro territorio.
Bene l’iniziativa “Voglio una vita differenziata” che speriamo possa essere riproposta e rafforzata in via continuativa, sempre nel dialogo con le imprese e le Associazioni di Categoria.
In ordine a due delle imposte locali (Pubblicita’ e Occupazione Suolo Pubblico) sarebbe utile che l’Agente di riscossione operasse in via più collaborativa soprattutto in ordine alle sanzioni per omessi o ritardati pagamenti, che a volte vengono comminate anche se l’impresa è in buona fede e ha omesso o ritardato per dimenticanza o per scarsa conoscenza degli adempimenti. Inoltre contestiamo gli accertamenti svolti con pratiche quasi investigative (servizi fotografici delle vetrine ad esempio) : con le imprese ci si parla.

Il commercio e il suo futuro
Confesercenti si è schierata contro il proliferare di nuovi centri commerciali e medio/grandi strutture di vendita. Appelli inascoltati che ora rischiano di aggravare ancora più le difficoltà del commercio : la sostenibilità è compromessa ed è necessario dire definitivamente basta alle nuove espansioni, alle riqualificazioni messe in campo con migliaia e migliaia di metri quadrati destinati a commerciale.
Castel Bolognese, trovandosi in una collocazione geografica strategica tra Forlì e Imola è coinvolta anche direttamente da tutti i movimenti espansivi nel raggio di molti kilometri. I nuovi insediamenti faentini (Lidl, Aldi, previsioni di apertura de Le Perle ecc) hanno ripercussioni anche sulla rete commerciale locale e gli effetti si sono ampiamente visti con l’apertura ormai decennale de Le Maioliche.
Quando l’Associazione lancia un grido di allarme non lo fa mai in via autoreferenziale, ma certa di una esperienza vissuta sulla pelle delle imprese. Basti guardare come influenzano le modifiche viarie nelle abitudini dei cittadini.
La desertificazione commerciale dei piccoli centri è da avversare in quanto compromette la vivibilità stessa dei luoghi, isola oltre che gli imprenditori anche, e soprattutto, i cittadini.
Serve un piano preciso urbanistico e di valorizzazione per sostenere la presenza del commercio nel paese.
Ci piacerebbe promuovere, e ci sono già esperienze, insieme all’Amministrazione comunale iniziative di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza affinché, per far continuare a vivere il loro paese, privilegino gli acquisti in loco (Iniziative “Casa e Bottega”, “Solarolo da vivere”).
Sullo stesso fronte anche il mercato ambulante è fonte di vitalità per il paese e va valorizzato con politiche ahd hoc sia sul fronte dei controlli sia sul fronte organizzativo.
Il centro storico merita una più attenta programmazione e maggiore coordinamento fra gli attori economici e istituzionali.
In ordine a questo è fondamentale un dialogo più costante e frequente tra le componenti che operano nelle iniziative di valorizzazione del paese ( ProLoco, Ars Cra, Avis ecc ) perché troppo spesso FESTE, SAGRE PAESANE, EVENTI ECC sono avulsi dalla rete commerciale e anzi richiedono un sacrificio enorme in termini di accessibilità viaria.
Dal 2015 siamo stati chiamati a discutere, e lo faremmo ancora molto volentieri del Piano di recupero del Centro Storico che contiene due filoni di intervento secondo noi fondamentali per Castel Bolognese:

  • la riqualificazione dei portici ( a partire dall’illuminazione e dal decoro ) e dell’asse Biblioteca/Ospedale
  • il Piano del Commercio

Su questi due temi riteniamo la discussione ancora non conclusa. Sappiamo esserci risorse per entrambi i filoni ma ancora manca la concretezza che ci serve per affrontare due temi ormai ineludibili, pena l’asfissia totale della rete tradizionale del commercio di Castel Bolognese.
Sicuramente prima di ogni avvio dei lavori riguardanti la famigerata circonvallazione è necessario mettere mano insieme, in maniera concordata.
Non sappiamo quali effetti avrà questo intervento strutturale sulla rete imprenditoriale di Castel Bolognese, ma per certo sappiamo che dovrà essere preceduto da una vera riqualificazione del centro. Crediamo che da soli gli interventi di riqualificazione di Piazza Bernardi e Fanti non possano dare slancio alla vitalità del centro.
E nemmeno pensiamo che tale slancio derivi da ospitare estemporanei Street Food Festival (maggio 2018), peraltro non concordati ne discussi con le Associazioni di Categoria.
Sul tema della Circonvallazione (i lavori sono in previsione già dal 2020) premesso che riteniamo importante l’intervento per alleggerire la via Emilia dal traffico pesante, non possiamo ora immaginare gli effetti sulla rete commerciale ma crediamo si debba monitorare ogni piccola ripercussione e sarebbe utile intavolare un confronto sulle azioni che potranno essere messe in campo per valorizzare i Portici (con eventi anche nella Via Emilia Interna) e in genere il tessuto commerciale tradizionale. Si apriranno scenari nuovi per restituire il cuore del paese ai cittadini e quindi sarà fondamentale studiare insieme come al meglio valorizzare la Via Emilia Interna e le Piazze. Non escludiamo nemmeno che possa essere ripensata anche una ricollocazione del mercato ambulante.
Abbiamo spesso parlato anche della eventualità di eliminare i marciapiedi nella Via Emilia Interna. Questo consentirebbe di ampliare la carreggiata e auspichiamo possano essere previste modalità di sosta veloce delle auto, per favorire gli acquisti “lampo” (sosta al bar piuttosto che al tabacchi o altro). Ragionamenti da affrontare con la nuova viabilità.
Da tempo inoltre come Confesercenti ci occupiamo di sensibilizzare le Amministrazioni Pubbliche sul tema dei NEGOZI SFITTI.
Capiamo che in un paese come Castel Bolognese sia difficile mettere in atto politiche attive di valorizzazione, soprattutto per la carenza di risorse economiche, ma sosteniamo che almeno una ORDINANZA per il DECORO ( vedi ordinanza in vigore a Faenza ) possa alleviare un problema di degrado e scarsa pulizia degli affacci, con particolare rifermento ai Portici. La sensibilizzazione dei proprietari immobiliari sia per la pulizia che per la messa a disposizione dei locali per usi temporanei sono provvedimenti con costi irrisori e di validità civica indiscussa.
La riqualificazione dei PORTICI non può prescindere dall’affrontare questo tema.

Moratoria a nuovi centri e aree commerciali
Insieme alla riduzione della pressione fiscale e della burocrazia c’è una richiesta e proposta forte che Confesercenti rivolge alla nuova Amministrazione, o meglio alle Amministrazioni tutte dei Comuni della Romagna Faentina. Non è nuova in sé ma è una necessità sentita e non solo da noi: una moratoria seria a nuovi centri commerciali senza la quale ha anche poco senso parlare di centro storico e di valorizzazione. La nuova legge Urbanistica Regionale sbandiera il consumo del suolo zero ma spesso ai principi non seguono i fatti.
Di centri commerciali e di medie/grandi strutture di vendita siamo ampiamente saturi tanto più dopo le ultime scelte autorizzate e speriamo di aver sterilizzato la situazione incerta dell’area campo sportivo di Castel Bolognese, dove non a caso fra l’altro, ha recentemete chiuso i battenti un Conad City (saturazione del mercato).
Qui bisogna cambiare strada prima che scappino altri buoi, abbandonando la fase di espansione quantitativa delle grandi strutture commerciali e delle grandi superfici, che non sono più ammissibili, scegliendo (anche con una coraggiosa variante ad hoc da adottare) la valorizzazione e il sostegno delle piccole e medie imprese. Occorre avere a riferimento il valore della sostenibilità e del consumo del territorio che richiedono equilibrio e consapevolezza. Se si vuole qualificare e sostenere la rete commerciale occorre una coerente politica urbanistica anche in tema di programmazione commerciale.
E bisogna insistere affinchè questa diventi una scelta perlomeno romagnola anche per evitare municipalismi deteriori e nuovi poli commerciali nelle realtà vicine.

Fare turismo con una nuova strategia
Il turismo deve diventare sempre più fattore di competitività, di crescita e di circuito virtuoso per l’intero territorio. Castel Bolognese, che non è nemmeno dotato di strutture ricettive di rilievo numerico, non può certo avere velleità al pari di Faenza o Brisighella ma nel contesto del Territorio dell’Unione della Romagna Faentina e nel contesto di Imola Faenza Tourism Company può avere il suo ruolo, come tassello di un sistema turistico territoriale dalle inespresse potenzialità: Slow Tourism, Wellness, Natura, Arte e Cultura senza dimenticare la Motor Walley e altri segmenti potentissimi come l’Enogastronomia e il Bike Tourism. Per questi motivi anche Castel Bolognese deve e può fare la sua parte in primis sostenendo IF.
Fare rete con il sistema turistico territoriale mettendo a frutto le eccellenze che ci sono anche in questo paese :

  • Il Museo all’aperto di Angelo Biancini, che arricchisce l’offerta culturale di una Faenza Città della Ceramica
  • Il Molino Scodellino recentemente restaurato e valorizzato al meglio anche con numerosi eventi

Rispetto a questo ultimo polo attrattivo (Molino) crediamo che l’Associazione che si occupa della sua valorizzazione debba relazionarsi meglio e di più con le componenti economiche del centro del paese: occorre creare delle sinergie tra gli eventi e le iniziative che si svolgono al Molino e la rete commerciale del centro storico per massimizzare la ricaduta economica dei flussi di interesse che si creano attorno alla struttura storica del mulino. L’Amministrazione comunale deve favorire questo dialogo, così come il dialogo tra l’Associazionismo in genere (Proloco etc.) e le imprese su cui ricadono i benefici delle iniziative di promozione/animazione.
A nostro avviso tutte le eccellenze turistiche e le attrattive devono essere promosse in rete e sinergia sia per segmenti e verticalmente (arte e cultura, benessere e natura, enogastronomia etc.) sia trasversalmente tra territori vicini (Faenza e Castel Bolognese per la maiolica ad esempio) per favorire il rafforzamento dell’offerta e invogliare il turista o l’escursionista a permanere più a lungo.
Il fatto che a Castel Bolognese non ci siano strutture ricettive rilevanti non esime il paese dal cogliere le opportunità di valorizzazione dell’offerta turistica.

La sicurezza e l’inclusione sociale
E’ una delle questioni più serie. C’è un senso di insicurezza diffuso tra imprenditori e cittadini (anche per l’effetto dei furti e della microcriminalità pur statisticamente in calo) che deve trovare risposte adeguate per recuperare la stessa rilevante sfiducia in essere nei confronti della politica e delle istituzioni e garantire la qualità del vivere civile.
Presidio e controllo nel territorio attraverso la massima collaborazione tra le forze dell’ordine per garantire vigilanza di prossimità, affinchè siano rispettate da tutti la legalità e le regole del vivere civile, realizzare un progetto diffuso di videosorveglianza, ma anche percorsi di riqualificazione urbana anche per recuperare e tenere spazi importanti alla frequentazione di tutti, coinvolgimento forte di tutta la collettività, difese attive e passive, incentivare il collegamento con le Forze dell’Ordine e incrementare a livello territoriale i varchi di lettura delle targhe. È un presidio anche mantenere le luci e la presenza di negozi nel territorio. Integrazione sociale verso i flussi di immigrazione e non solo, nel mondo del lavoro fermo restando il discrimine della legalità e delle effettive possibilità.

Concorrenza sleale, lotta all’abusivismo e all’illegalità
Da sempre Confesercenti si è caratterizzata in tutto il territorio provinciale su questi temi che attengono anche al vivere civile e al rispetto delle regole democratiche, per tenere alta la guardia e l’impegno di tutti anche contro le penetrazioni malavitose e della criminalità.
Abbiamo fatto proposte e denunce precise, offerto (e avuto) collaborazione con le forze dell’ordine, sottoscritto azioni concrete (come le ultime storiche e al nastro di partenza, in vista dell’estate per limitare il commercio abusivo e l’illegalità che prospera nei lidi e nel territorio) presentato problemi vari e bozze di regolamentazione diverse (es. su fiere e sagre, riuso, etc).
Sono temi su cui è bene accrescere la collaborazione tra associazioni e tutte le istituzioni interessate. Auspicabile l’istituzione di un tavolo e di un osservatorio per verificare le azioni contro le diverse e cresciute forme di illegalità e di abusivismo che si presentano nel territorio (sono stati decine e decine i casi al di fuori delle regole o borderline segnalati da imprenditori attraverso l’Associazione, in particolare nelle attività di somministrazione alimenti e bevande). Non può succedere che sempre più tutti facciano tutto.
Ma anche il versante delle manifestazioni su suolo pubblico (dai Mercatini di ogni genere alle tante iniziative in tema di riuso e hobbysmo) richiede una organizzazione e regolamentazione diversa più consona alle località e al territorio e alla loro qualità garantendo l’equilibrio della rete commerciale.
Un settore specifico della vigilanza locale (eventualmente coordinato) andrà sempre più dedicato a questa necessità. Tenera alta la guardia contro l’insediamento della criminalità organizzata, che sappiamo non essere avulsa dal nostro territorio. Proseguire con la prevenzione, e con le iniziative per rafforzare “l’educazione alla legalità anche estendendo il progetto “Liberi dalla mafie”.
Ammirevole (e si deve proseguire in questa strada) l’impegno dell’Amministrazione Comunale sul tema delle mafie e della legalità (Il Sentiero della Legalità) e sul tema del Gioco d’Azzardo (campagne di sensibilizzazione e flash mob) con la auspicata consapevolezza che il problema del gioco d’azzardo si contrasta non proibendo, ma informando.
I nostri strumenti associativi come l’Associazione SOS IMPRESA sono a disposizione anche delle Pubbliche Amministrazioni sia per raccogliere segnalazioni che per promuovere inizative di sensibilizzazione in primis verso gli Istuti scolastici come recentemente avvenuto a Castel Bolognese e a Faenza (Oriani).

Affitti commerciali
Dentro a nuove opportunità nazionali che chiediamo (cedolare secca ridotta e misure per il recupero di immobili sfitti), ma anche locali (es. su IMU e tariffe locali ridotte del 50% per 3 anni) per sostenere le gestioni di attività commerciali e dei P.E. in affitto come per favorire i subentri in proprietà, riproponiamo anche qui il tema delle vetrine e dei locali sfitti mettendo a disposizione la esperienza fatta a Faenza da Confesercenti con il progetto TEMPORARY WINDOWS.
I Portici sono una ferita sanguinante in questo ambito: oltre che vuoti, molti locali commerciali/artigianali sono in condizioni pessime, degradate e degradanti.
L’Associazione è pronta a confrontarsi su questo tema che deve essere prioritario.
Auspichiamo inoltre che tutti i Comuni dell’Unione della Romagna faentina, insieme, possano unire le forze per condividere un progetto trasversale, un modello da riproporre in ogni centro perché SE VIVONO COMMERCIO E TURISMO VIVONO CITTA’ E PAESI.