È sempre stata prassi comune, per le imprese, eseguire operazioni di rinegoziazione dei propri finanziamenti con allungamento delle rate di pagamento, con riduzione del tasso d’interesse oppure eseguire operazioni di consolidamento dei debiti aziendale per generare liquidità a disposizione dell’azienda.

Secondo le nuove regole dell’ EBA (European Banking Authority) i prestiti rinegoziati/consolidati vengono automaticamente classificati come “crediti forborne”, ovvero crediti che presumono automaticamente una situazione di difficoltà finanziaria dell’azienda anche se non si è mai verificata alcuna inadempienza o ritardo nel rimborso delle rate.

Ciò comporta ripercussioni negative per l’impresa quali il peggioramento del proprio ratig, difficoltà ad accedere ad ulteriori finanziamenti e una attività di monitoraggio da parte della banca per almeno due anni.

I crediti forborne vengono classificati in 2 categorie:

  • crediti forborne in bonis : sono i crediti per i quali non sono maturati ritardi o perdite per la banca per cui l’azienda è oggetto di monitoraggio per 2 anni.
  • crediti forborne non performing: sono i crediti su cui si sono manifestate difficoltà di adempimento da parte del cliente; crediti per i quali viene data all’azienda un anno di prova per passare in bonis e, a seguire, ulteriori 2 anni di monitoraggio.

A conclusione del monitoraggio, se l’impresa si è comportata in modo virtuoso, viene riabilitata.

Informazioni presso gli uffici Credito Confesercenti.

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