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Il disagio ed il danno economico patito dagli operatori coinvolti non potrà certo essere risarcito con una delibera, ma sicuramente è un segnale di attenzione a queste imprese che hanno sofferto duramente ed a cui auguriamo, con la riapertura degli assi viari, finalmente una pronta ripresa. A loro per primi va il ringraziamento per la pervicacia con cui hanno mantenuto l’attività nonostante i ricavi molto più che dimezzati, a parità di spese e di tassazione.

Una pressione fiscale che solo in minima parte è costituita dalle imposte comunali cui vengono esentati, passaggio questo però non scontato né automatico, e che viene quindi accolto positivamente.

Queste contingenze, per fortuna ora risolte, ci ricordano, specie in una realtà dove la radicalità dei fenomeni climatici rendono all’ordine del giorno interventi manutentivi sia ordinari che straordinari, che quando si aprono cantieri sulle infrastrutture viene coinvolto tutto un mondo economico, la cui vitalità può essere pesantemente compromessa. Giusto quindi pensare, anche in prospettiva, a strumenti che supportino e sostengano queste imprese e non le facciano sentire isolate, oltre che fisicamente, anche idealmente.