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I 150mila firmatari di Liberaladomenica (oltre 2.100 da Ravenna) attendono un intervento

Apprendiamo con soddisfazione la presentazione in Commissione Attività Produttive della proposta di legge della Lega, a prima firma dell’onorevole Barbara Saltamartini, che disciplina gli orari di apertura degli esercizi commerciali. Era tempo di dare un segnale a migliaia di italiani, imprenditori e lavoratori, che aspettano un intervento correttivo sulla deregulation totale oggi in vigore.

Le liberalizzazioni delle aperture delle attività commerciali, introdotte dal governo Monti a partire dal 1^ gennaio 2012, avrebbero dovuto dare una spinta all’occupazione e ai consumi, grazie all’aumento delle opportunità di acquisto per i consumatori. Niente di tutto questo, altro che acquisti reali: nel 2017 le vendite del commercio al dettaglio sono state inferiori di oltre 5 miliardi di euro ai livelli del 2011, ultimo anno prima della liberalizzazione.

La disastrosa liberalizzazione in essere ha creato una concorrenza insostenibile, per i piccoli esercizi in particolare. Serve una revisione della normativa che riporti l’equilibrio tra le varie tipologie della distribuzione. E’ il mercato che va reso più equilibrato: oggi non lo è. Così come riteniamo che le stesse competenze in materia debbano tornare alle Regioni, che conoscono il territorio e le sue specificità, al commercio di prossimità bisogna destinare più risorse, basta a nuove aperture di grandi strutture e tassazione adeguata per il commercio online. Diversamente vincono i potentati economici e manca la concorrenza (e anche il servizio nei paesi).

È importante, a questo punto, arrivare ad una revisione dell’attuale regime con una norma condivisa e sostenibile. Noi non chiediamo di stare chiusi sempre, ma di restare aperti solo quando e dove necessario, come ad esempio nelle località turistiche. Fondamentale è passare dalla deregulation totale ad un minimo di regolamentazione, ragionevole e assolutamente compatibile con le prassi europee e puntare a correggere una distorsione che ha compresso i diritti di piccoli imprenditori e di lavoratori senza alcun vero vantaggio per economia ed occupazione, visto che ha causato indirettamente la chiusura di almeno 50mila negozi.

La proposta di legge di iniziativa popolare “Liberaladomenica”, promossa da Confesercenti con la Cei, è in Parlamento ormai dal 2013: ci auguriamo che, dopo cinque anni, i 150mila firmatari (tra questi anche 2.140 dalla Provincia di Ravenna) abbiano finalmente una risposta.