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Patrizia De Luise è Presidente Nazionale del Cnif, il Coordinamento Nazionale Imprenditoria Femminile di Confeserenti, e Presidente Nazionale di Fif, la Federazione Italiana Franchising di Confesercenti.

Oggi è l’8 marzo, la festa della donna. Secondo Lei, ha ancora senso festeggiare questa ricorrenza?
Si tratta di una ricorrenza che continua ad avere una grande importanza. Più che parlare di “festa”, parliamo dell’opportunità di ricordare l’8 marzo come la “Giornata internazionale della Donna”. Quali siano le sue origini tra leggenda e racconti non importa: quel che è certo è che a partire dal 1909 la Giornata è stata istituzionalizzata, negli anni, in tutto il mondo occidentale per ricordare le rivendicazioni di libertà delle donne, le discriminazioni che hanno subito per millenni, le violenze, i diritti ottenuti e quelli ancora da conquistare. La Giornata della Donna ha un suo significato profondo: di donne che combattono, ogni giorno, per la difesa della propria dignità, in ogni aspetto della vita.

Secondo Lei, com’è oggi l’inserimento della donna nel mondo del lavoro e delle attività produttive?
Come si può favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile, soprattutto in questo momento di crisi economica?

C’è ancora molto lavoro da fare. La donna ha sempre svolto un’attività lavorativa nel corso del tempo che non le è stata riconosciuta: nonostante la strada fatta le donne, ancora oggi, non riescono ad emergere come dovrebbero, soprattutto nel mondo del lavoro e della attività produttive.
Per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, la Legge 215 del 1992 “Azioni positive per l’imprenditoria femminile” che prevedeva facilitazioni per le imprese “in rosa” e le procedure per ottenere i finanziamenti ha permesso, certamente, di far emergere dal limbo il lavoro e la titolarità di impresa femminile. Ma bisogna intervenire con più forza per favorire lo sviluppo delle imprese femminile.
Come CNIF, il Coordinamento Nazionale dell’Imprenditoria Femminile di Confesercenti, poniamo al centro del nostro impegno il sostegno alle imprenditrici e lavoratrici autonome attraverso una serie di importanti obiettivi, come la rappresentanza delle imprese femminili associate presso le sedi governative, il Ministero delle Pari Opportunità ed il Ministero del Lavoro, il raccordo con Unioncamere per la gestione dei comitati imprenditoria presso le Camere di Commercio e la messa in campo di azioni politico, sindacali volte a favorire il conseguimento delle pari opportunità e l’individuazione degli strumenti necessari per rispondere alle esigenze delle imprenditrici associate. Ma, soprattutto, il Coordinamento mira alla promozione di tutte quelle attività formative e informative affinché le imprenditrici possano gestire al meglio le proprie attività imprenditoriali.

Il Governatore della Banca d’Italia, intervenuto al convengo ‘Le donne e l’economia italiana’, ha parlato di “divari di genere, evidenti in molte aree, che vanno studiati e rimossi”, precisando che “dalle donne e dall’occupazione femminile ci dobbiamo aspettare un contributo potenzialmente rilevante per la crescita economica e civile”. Anche il Ministro Fornero, parlando di pari opportunità, ha affermato che il mercato del lavoro, con la nuova riforma, dovrà essere più “inclusivo”. Quali sono, secondo Lei, le misure da mettere in campo per migliorare l’occupazione femminile, combattere le discriminazioni e vincere le sfide del futuro?
Esistono, purtroppo, divari di genere nel mondo del lavoro. Proprio per questo occorre l’impegno necessario, da parte del Governo e delle Istituzioni, per mettere in campo adeguate politiche di conciliazione e rendere compatibili gli impegni della sfera lavorativa e di quella familiare per le donne”. Nell’attuale contesto politico ed economico, inoltre, non bastano più solo le politiche conciliative: bisogna creare lavoro per le donne, aumentare l’occupazione nel paese, ma sono anche indispensabili quelle politiche per rafforzare le imprese affinché restino sul mercato: bisogna favorire strategie per la creazione di reti di imprese, così come è importantissima l’informazione per far conoscere gli strumenti economici disponibili. Ci vogliono politiche per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile come gli sgravi o interventi specifici, perché ancora esistono discriminazioni per l’accesso al credito”..impresa donna - Imprenditoria Femminile